Dopo l’accordo raggiunto a dicembre 2022 tra Consiglio europeo e Parlamento europeo, martedì 12 settembre 2023, quest’ultimo ha approvato la nuova Direttiva UE sul Credito al Consumo o Consumer Credit Directive (CCD) che sostituisce e abroga l’ultima normativa risalente al 2008, ritenuta ormai inefficace e introduce l’obbligatorietà dell’istituzione e l’accesso facilitato ai servizi di consulenza del debito. Vediamo ora cosa prevede la nuova Direttiva.
La norma che protegge i consumatori dal sovraindebitamento
“I consumatori possono fare richiesta di credito online con facilità, ma è possibile che non siano sempre ben informati sulle conseguenze di una tale richiesta. Devono poter sapere quale impegno stanno assumendo e quanto dovranno rimborsare alla fine. Questo accordo garantirà che i cittadini dispongano di informazioni sufficienti e chiare sui loro contratti di credito.”
È così che Jozef Síkela, ministro ceco dell’Industria e del commercio, spiega i presupposti che hanno portato all’approvazione della nuova CCD.
Difatti, questa Direttiva introduce misure più stringenti che proteggono i consumatori dal sovraindebitamento con carta di credito, dagli scoperti di conto corrente e dai prestiti inadeguati, obbligando i creditori ad effettuare una valutazione del merito creditizio più approfondita prima di concedere con leggerezza finanziamenti a persone che vivono già una condizione di sovraindebitamento.
Questo deve avvenire nell’interesse del consumatore, per prevenire situazioni in cui il debitore non sarà in grado di adempiere ai propri obblighi.
Un consumatore più informato è un consumatore più protetto
Oltre a una più seria valutazione delle reali capacità del debitore, la protezione verso il consumatore si sostanzia anche in alcune limitazioni alle pubblicità che incoraggiano il credito al consumo come forma di miglioramento del proprio stile di vita. Ogni comunicazione dovrebbe chiarire che prendere in prestito denaro costa denaro, imponendo anche all’erogatore del finanziamento di assicurarsi che i consumatori abbiano a disposizione tutti gli elementi utili a prendere una decisione informata, soprattutto in merito al costo totale del credito.
Inoltre, la nuova Direttiva sul Credito al Consumo (CCD) interviene anche sui tassi di interesse e sui massimali, per evitare che vengano addebitati tassi eccessivi o commissioni sui prestiti che possano essere considerati veri e propri abusi.
Un altro vantaggio per i debitori è la possibilità di recedere da un contratto di credito entro 14 giorni dalla sottoscrizione, senza specificarne il motivo, oppure esercitare il diritto al rimborso anticipato per ridurre il costo totale dell’operazione.
Il ruolo dei consulenti del debito
In questo contesto, nell’art.36 della Direttiva, il legislatore europeo ha focalizzato la sua attenzione anche sul ruolo primario dei servizi di consulenza del debito a supporto delle persone in difficoltà finanziaria, imponendo come obbligatorio in ogni Stato membro dell’Unione, l’istituzione e l’accesso facilitato a questo tipo di servizi.
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