La rinegoziazione del mutuo è l’accordo con il quale il cliente e la banca possono modificare le condizioni economiche del contratto di finanziamento, ad esempio intervenendo sul tasso d’interesse o sulla durata.
Si tratta di una pratica bancaria pensata per sostenere i clienti mutuatari che hanno ad esempio la necessità di ridurre il numero delle rate, allungare la durata del mutuo, diminuire il tasso d’interesse e lo spread (lo spread fa parte del tasso di interesse applicato al mutuo e può essere definito come il margine di intermediazione che la banca si riserva aggiungendolo al “costo del denaro”) o modificare la tipologia di tasso (da fisso a variabile o viceversa). La banca, dal canto suo, può concedere la rinegoziazione per non rischiare di perdere il rimborso del capitale prestato nel momento in cui il mutuatario ha difficoltà a rispettare le condizioni dell’accordo originario e non riesce più a pagare le rate del mutuo.
Per rinegoziare un mutuo occorre inviare alla banca una raccomandata con ricevuta di ritorno (raccomandata A/R) indicando le condizioni che si chiede di modificare. Se l’istituto bancario accetta le parti si incontrano per giungere a un accordo; in caso contrario, il contratto non cambia.
Questa procedura non va confusa con la surroga del mutuo, introdotta con la Legge Bersani n.40 del 2007 e poi con la Legge di Bilancio del 2008, che consiste nella possibilità di trasferire gratuitamente il mutuo da un istituto bancario a un altro, con la facoltà di modificare le condizioni del contratto.
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