Il Rent to buy, inteso letteralmente come “affitto per comprare”, è un contratto ibrido, ossia l’unione tra un contratto di affitto e un contratto preliminare di compravendita di un immobile. In sostanza, permette a un soggetto di ottenere l’immediata disponibilità dell’immobile in qualità di affittuario per un periodo di tempo limitato, alla conclusione del quale, avrà la possibilità di acquistare la proprietà effettiva dell’immobile a condizioni agevolate.
Il Rent to buy è una tipologia di contratto atipico di derivazione anglosassone introdotto nel nostro Paese con il Decreto Legge 133/2014 (il cosiddetto Decreto Sblocca Italia) e rappresenta una opportunità per un’ampia fascia di famiglie che vogliono acquistare un immobile ma non hanno nell’immediato la liquidità necessaria, né la possibilità di accedere a mutui bancari, offrendo tutela giuridica concreta a entrambe le parti coinvolte.
Con la sottoscrizione del contratto di Rent to buy, il proprietario consegna immediatamente l’immobile all’acquirente e viene stabilito liberamente tra le parti un periodo di tempo transitorio (in genere compreso tra i 3 e i 5 anni) nel quale l’acquirente ne diventa sostanzialmente l’affittuario ed è tenuto a versare al proprietario un canone mensile, assimilabile al canone di locazione (o canone di affitto).
Questo canone mensile, però, non corrisponde propriamente al pagamento di un affitto, bensì rappresenta un anticipo dilazionato nei mesi sull’acquisto della casa e verrà sottratto dal prezzo totale dell’immobile (per intero o in parte, dipende dall’accordo).
Infatti, al termine di questo periodo transitorio, l’acquirente può decidere (senza averne l’obbligo) di “riscattare” l’immobile pagando la somma restante. Se persiste la mancanza di liquidità necessaria, l’acquirente avrà però la possibilità di richiedere un mutuo bancario di importo minore rispetto a quello iniziale, e quindi ottenibile con maggiore facilità, oppure cedere il contratto a un soggetto terzo.
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