Il mutuo chirografario è una tipologia di finanziamento che risulta garantito da un documento detto chirografo, ovvero “scritto a mano” (nel senso di “firmato”), con il quale un soggetto si impegna a restituire il prestito ricevuto da una banca o altro istituto finanziario. Si tratta dunque di un accordo che non prevede la concessione di garanzie reali, come il pegno o l’ipoteca, ma solo la firma del contraente che richiede il finanziamento e promette di restituire l’importo nei tempi pattuiti, garantendo la restituzione stessa – in modo generico – con tutto il proprio patrimonio.
Il mutuo chirografario può essere richiesto sia da persone fisiche che da società per finalità specifiche (come interventi di ristrutturazione o manutenzione, acquisto di arredi e attrezzature, spese mediche, viaggi), per ottenere liquidità o per ripianare una situazione debitoria pregressa. Per concedere questo prestito gli istituti finanziari valutano il merito creditizio del richiedente, parametro che permette di capire il grado di affidabilità del soggetto.
Il mutuo chirografario ha una durata massima che di regola non supera i 15 anni e un importo di solito più basso rispetto al mutuo ipotecario, proprio in virtù del fatto che non ci sono garanzie reali. Il finanziamento viene restituito in base a un piano di ammortamento attraverso il versamento di rate periodiche.
Rispetto al mutuo ipotecario, quello chirografario presenta diversi vantaggi, ad esempio:
- la mancanza di spese notarili, richieste invece dall’iscrizione di un’ipoteca;
- una procedura bancaria più snella;
- una più rapida erogazione del mutuo.
Di contro, il mutuo chirografario ha tassi di interesse più elevati e comporta maggiori rischi per il creditore, il cui prestito non è “protetto” da garanzie reali.
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