Il fermo amministrativo è la misura di carattere sanzionatorio adottata dalle amministrazioni o da altri enti competenti (ad esempio Stato, Regioni, Comuni, INPS) per “bloccare” il bene di un proprio debitore al fine di riscuotere un credito insoluto riferito a tasse, tributi o multe.
Si tratta di un atto di riscossione coattiva previsto dall’art.86 del DPR n.602 del 1973 che coinvolge i beni iscritti nei pubblici registri mobiliari come automobili, moto, barche e velivoli, a eccezione dei veicoli di lavoro o destinati al trasporto di disabili. Il fermo viene annotato negli appositi registri, ad esempio il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) per le auto e le moto, il Registro Navale per le barche e così via.
Il fermo amministrativo impedisce al debitore di utilizzare il bene fintanto che il debito non sarà saldato: il veicolo, pertanto, non potrà circolare, essere rottamato o esportato; potrà invece essere venduto, ma in tal caso il provvedimento resta in capo al nuovo proprietario, finché il debitore non salda quanto dovuto. Per attivare il fermo amministrativo l’ente creditore deve rivolgersi all’Agenzia delle Entrate che invierà una comunicazione al debitore.
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