Il concordato minore è una delle procedure utilizzate per risolvere una crisi da sovraindebitamento. Si tratta di un istituto disciplinato dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza al quale possono accedere i professionisti e alcune categorie di imprenditori (piccoli imprenditori, imprenditori agricoli e start-up innovative), con l’esclusione dei consumatori.
La sua finalità, infatti, è consentire a un soggetto di sanare la propria posizione debitoria attraverso il pagamento di una parte delle somme dovute, in modo da poter proseguire con l’attività professionale o imprenditoriale, senza però pregiudicare gli interessi dei creditori.
Il concordato minore rientra fra le procedure per l’esdebitazione e si basa su una richiesta formulata dal debitore, assistito da un Organismo di Composizione della Crisi (OCC), volta a soddisfare le esigenze dei creditori. Il contenuto della domanda è libero, ma devono essere indicati i tempi e i modi con cui verranno pagati i debiti, nonché una serie di documenti contabili e fiscali specificati dalla normativa, ad esempio i bilanci, la dichiarazione dei redditi e una relazione aggiornata della propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
La proposta del debitore va presentata al Giudice, il quale dovrà valutarne la fattibilità. Una volta verificata l’ammissibilità, è richiesto il consenso del 50% dei creditori. Se il debitore rispetta tutti gli impegni presi e il Giudice approva il rendiconto presentato dall’OCC, l’esdebitazione è automatica.
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