Shopping compulsivo: come riconoscerlo e le sue conseguenze

Viviamo un’epoca in cui l’impostazione consumistica della società esercita una forte influenza sui nostri comportamenti, in particolare quando si tratta di acquisti. Basti pensare al ruolo che giocano i social media nel vissuto quotidiano e di come, talvolta, possano plasmare le nostre abitudini di consumo, ma anche allo shopping online che dà la possibilità di fare acquisti di ogni tipo, in qualunque momento e luogo.

In un contesto come questo, dove spesso si spende più di quanto serva e per cose non sempre strettamente necessarie, possono trovare terreno fertile fenomeni come la sindrome da acquisto compulsivo

È stato lo psichiatra Emil Kraepelin, già all’inizio del secolo scorso, a descrivere per primo questa condizione utilizzando il termine oniomania”, ovvero “mania di comprare ciò che è in vendita”, altro nome con cui è conosciuto il disturbo.

In questo articolo vedremo cosa significa soffrire di sindrome da shopping compulsivo,  quali sono le cause e i sintomi che permettono di riconoscerla e le conseguenze che può avere.

Cos’è lo shopping compulsivo?

Lo shopping compulsivo è un disturbo caratterizzato da un irresistibile desiderio di fare acquisti, al di là dei propri reali bisogni e capacità finanziarie. Chi ne soffre sperimenta una sorta di dipendenza dagli acquisti causata da un malessere o da una tensione crescente che trovano sollievo temporaneo nell’atto di comprare. Spesso, subito dopo, questo sollievo sfocia in un senso di colpa o rimorso che porta a buttare o a non utilizzare quanto acquistato.

Questo comportamento può dar vita a un circolo vizioso in cui l’individuo si sente spinto a fare sempre più acquisti per soddisfare – oltre alla semplice ricerca di beni materiali – un vuoto emotivo o per vivere una sorta di euforia. Tutto ciò può interferire in modo significativo con la vita quotidiana e le relazioni interpersonali.

Sintomi e segnali che possono indicare una dipendenza dallo shopping

Il disturbo dello shopping compulsivo ha tratti molto complessi, per questo è necessario saper cogliere anche i primi segnali d’allarme associabili a una dipendenza vera e propria. La condizione patologica, infatti, implica comportamenti atipici, condizionati da una spirale di pensieri, emozioni e azioni fuori controllo.

Tra i sintomi più comuni dell’oniomania ci sono:

  • impulso all’acquisto percepito come eccessivo e involontario;
  • elevata frequenza con cui si manifesta l’impulso, che spesso sfocia in ripetute sessioni di shopping;
  • acquisti che vanno ben oltre le proprie capacità finanziarie e che molte volte riguardano oggetti futili e costosi;
  • il fatto di vivere questa condizione come fonte di stress e ansia, tanto da influenzare negativamente le relazioni personali;
  • senso di appagamento che deriva dal gesto di acquisto in sé, più che dal possesso dell’oggetto comprato.

Ogni episodio di shopping compulsivo in genere si articola in quattro fasi:

  1. Senso d’urgenza verso l’acquisto – generico o relativo a qualcosa in particolare – accompagnato da emozioni negative come rabbia e ansia.
  2. Pianificazione degli acquisti, fase in cui la persona decide dove e cosa comprare.
  3. Acquisto compulsivo di prodotti che in quel momento appaiono indispensabili, con conseguente sensazione di euforia ed eccitazione.
  4. Frustrazione e vergogna date dagli acquisti effettuati, al punto da indurre la persona a disfarsi dei prodotti regalandoli o cestinandoli.

Chi è più a rischio di shopping compulsivo?

La sindrome da acquisto compulsivo può colpire persone di qualsiasi genere e fascia d’età. Tuttavia, secondo diversi studi, alcune categorie sembrano essere più a rischio: le donne, ad esempio, sono considerate più inclini allo shopping compulsivo, soprattutto nella fascia d’età che va dai 20 ai 40 anni, con segnali che possono iniziare anche in fase adolescenziale.

Inoltre, anche situazioni pregresse come disturbi dell’umore, insoddisfazione emotiva, ansia e bassa autostima sarebbero in grado di predisporre a questa sindrome. 

Quali sono le cause dallo shopping compulsivo?

Secondo molti esperti, l’oniomania potrebbe essere causata da alterazioni nella produzione di serotonina e dopamina, i neurotrasmettitori responsabili delle sensazioni di benessere e piacere.

In pratica, l’attività di shopping interrompe gli stati emotivi negativi descritti in precedenza, portando il cervello a produrre segnali gratificanti e soddisfacenti. Questo spinge le persone a ripetere l’azione che provoca piacere, anche in maniera impulsiva, innescando gli stessi comportamenti tipici della dipendenza da sostanze.

Le possibili conseguenze della dipendenza dagli acquisti

È evidente come lo shopping compulsivo possa avere conseguenze significative sulla vita personale, familiare, lavorativa e patrimoniale di chi ne soffre. 

Questa dipendenza può mettere a dura prova le relazioni, visto che l’attenzione eccessiva rivolta agli acquisti o la tendenza a nascondere la propria dipendenza possono portare all’isolamento sociale, trascurando amici e parenti, fino a causare problemi anche molto seri all’interno della vita di coppia. Anche dal punto di vista lavorativo ci possono essere complicazioni: le persone potrebbero essere meno focalizzate sulle proprie mansioni, più distratte e meno produttive, con un’incidenza negativa sul rendimento professionale.

Tutte situazioni che, a loro volta, sono in grado di provocare ulteriore stress e un peggioramento della condizione emotiva.

Le conseguenze finanziarie dello shopping compulsivo

Un’altra conseguenza da non trascurare riguarda la sfera finanziaria. Se la persona tende a spendere oltre i limiti delle proprie possibilità, infatti, è plausibile che lo shopping compulsivo comporti pesanti situazioni di indebitamento

In particolare, le persone che hanno questo disturbo potrebbero far ricorso a strumenti di finanziamento abbastanza semplici da ottenere, come ad esempio la cessione del quinto o l’utilizzo di carte di credito revolving, soluzioni che, se usate in modo inconsapevole, possono condurre in un circolo vizioso e causare troppi debiti difficili da sanare. 

Cosa fare se si soffre di dipendenza da shopping?

Se sospetti di soffrire di dipendenza da shopping o credi che questo disturbo riguardi una persona a te vicina, è fondamentale non sottovalutare la situazione, ma riconoscere il problema e affrontarlo rapidamente

In particolare, è importante cercare un supporto medico professionale che aiuti a individuare il percorso più adatto per uscire da questa dipendenza. Esistono diversi approcci terapeutici possibili, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale, spesso utilizzata per affrontare le radici del problema, e il sostegno di gruppo che offre un ambiente di comprensione e condivisione.

In affiancamento a un percorso medico, poi, può essere necessario l’intervento di consulenti del debito esperti per permettere alla persona in difficoltà di uscire dalla morsa dei debiti attraverso un piano di risanamento sostenibile.

Alcuni consigli per gestire meglio gli acquisti

A tutti può capitare, talvolta, di spendere più del dovuto e di fare spese non strettamente necessarie. Chiaramente non c’è nulla di male nel concedersi ogni tanto un acquisto più “superfluo”, ma per preservare la propria situazione finanziaria è importante che questo non diventi un’abitudine. Per evitare di spendere eccessivamente e di ritrovarsi in difficoltà economica può essere utile seguire alcuni consigli pratici, ad esempio:

  • elencare i prodotti da comprare in una lista e, al momento dell’acquisto, attenersi a questo elenco;
  • fissare un budget mensile dedicato allo shopping;
  • utilizzare un’app di monitoraggio delle spese per verificare in qualsiasi momento le uscite;
  • preferire i contanti alle carte di pagamento, in modo da avere più controllo sul denaro;
  • mettere preventivamente da parte il denaro utile a coprire le spese ordinarie (ad esempio affitto, utenze e altre uscite fisse).

In conclusione, è bene ribadire che la sindrome dello shopping compulsivo è una condizione seria che richiede attenzione e sostegno. Riconoscere i sintomi, affrontare le cause sottostanti e soprattutto cercare aiuto sono passi cruciali per uscirne, riprendere il controllo della propria vita e delle proprie finanze. 

Se vuoi ricevere maggiori consigli sulla gestione del denaro, sapere come evitare situazioni di sovraindebitamento e sapere come liberarsi dai debiti iscriviti alla newsletter e leggi il blog di Esdebitami Retake per trovare tutte le informazioni che cerchi.

 

Crediti immagine di copertina: monticello/shutterstock.com

 

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Nicola Ferrigni

è Sociologo e Professore associato presso l'Università degli Studi "Link Campus University" di Roma, dove dirige diversi osservatori, tra cui l'Osservatorio Suicidi per motivazioni economiche. In seguito all'emergenza sanitaria da Covid-19, il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale gli ha affidato la direzione scientifica della Ricerca sulle nuove povertà con l'obiettivo di mappare il fenomeno e di analizzarne le conseguenze a livello economico, occupazionale e sociale. Ha lavorato per 8 anni presso l'Eurispes, l'Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali.
Grazie alla sua incessante attività di ricerca su queste tematiche, è stato scelto come membro del Comitato Tecnico Scientifico di Esdebitami Retake e come autore del blog aziendale.

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