Esdebitazione: quali sono le procedure per ottenerla?

In determinati momenti della vita può capitare di contrarre un debito, necessario per affrontare una spesa improvvisa o per realizzare un progetto personale o familiare. Talvolta, tuttavia, può capitare che per diversi motivi non si riesca più a far fronte ai pagamenti, trovandosi in una situazione in cui, anche se si hanno entrate fisse, l’importo totale dei debiti è tale da non permettere di estinguerli regolarmente.

Per chi si trova in questa condizione – definita come stato di sovraindebitamento – la soluzione può essere trovata in una delle procedure per l’esdebitazione previste dal nuovo codice della crisi L. 155/2017.

Vediamo di cosa si tratta e quali sono le strade possibili da percorrere.

Chi può ricorrere a queste soluzioni?

Tutti i soggetti che secondo l’ordinamento italiano non sono insolventi possono ricorrere a una delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento. Nello specifico si tratta di persone fisiche, piccoli imprenditori non fallibili – ex art. 1 legge fallimentare (ovvero quelli con un fatturato annuo inferiore a 200.000 euro e debiti per meno di 500.000 euro, oltre ad un patrimonio inferiore a 300.000 euro) professionisti, start-up ed aziende agricole, i quali possono accedere a quattro diverse procedure:

  1. Ristrutturazione dei debiti del consumatore.
  2. Concordato minore.
  3. Liquidazione controllata del sovraindebitato.
  4. Esdebitazione del debitore incapiente.

Approfondiamole nel dettaglio.

Procedure per ottenere l’esdebitazione: 4 soluzioni per uscire dai debiti

Come accennato, la procedura per ottenere l’esdebitazione permette di risolvere la problematica del sovraindebitamento, ovvero una condizione di squilibrio economico tra l’importo dei debiti sottoscritti e le entrate economiche mensili, come stipendio o pensione, tale da condizionare la capacità di un soggetto di pagare quanto dovuto ai creditori in modo costante e regolare.

A seconda di chi si trova in questa condizione, l’ordinamento italiano prevede diversi tipi di procedura.

1. Ristrutturazione dei debiti del consumatore

Con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, la ristrutturazione dei debiti del consumatore ha sostituito il piano del consumatore, precedentemente previsto dalla Legge 3 /2012. Può essere presentata solo dai debitori consumatori, ovvero coloro che hanno sottoscritto personalmente delle obbligazioni non riconducibili all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Quindi possono rientrare ad esempio le rate di un mutuo, quelle per l’acquisto di un’automobile o di un prodotto, mentre sono esclusi i finanziamenti per strumenti professionali, l’affitto dello studio o i debiti IVA e INPS.

La ristrutturazione dei debiti del consumatore è una proposta in cui il totale del debito viene suddiviso in rate in base alla capacità economica del debitore di effettuare il pagamento. Quasi sempre prevede una netta riduzione dell’importo totale complessivo che in origine doveva essere pagato.

La domanda va presentata al tribunale attraverso l’Organismo per la Composizione delle Crisi da Sovraindebitamento (OCC), cui fa seguito la verifica da parte di un Giudice di quanto può essere pagato, salvaguardando una somma sufficiente a garantire il sostentamento del nucleo familiare del privato in stato di sovraindebitamento. Questa procedura, che non necessità del voto dei creditori poiché è il Giudice ad omologare, prevede una esdebitazione automatica non appena viene adempiuto e completato il piano proposto.

2. Concordato minore

Il concordato minore è invece riservato alle imprese. Infatti, la novità introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza prevede che non possa essere utilizzato dal debitore consumatore, ma solo da professionisti, piccoli imprenditori, imprenditori agricoli, start-up innovative.

Anche in questo caso viene creato un piano economico da parte del debitore in cui si indicano le modalità con cui verranno pagati i debiti ai singoli creditori. La proposta, sempre formulata tramite l’OCC, deve essere prima presentata al Giudice, il quale dovrà valutare la fattibilità. Successivamente, perché sia approvata, è richiesto il consenso da parte del 50% dei creditori (mentre con la ex legge 3/2012 era necessario il 60%). Anche in questo caso, l’esdebitazione è automatica non appena viene adempiuto e completato il piano proposto.

3. Liquidazione controllata del sovraindebitato

La terza opzione per ottenere l’esdebitazione è la liquidazione controllata del sovraindebitato (ex liquidazione del patrimonio). È sempre disciplinata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza e può essere utilizzata sia dal consumatore privato sia dagli altri soggetti non fallibili. Prevede che il debitore conceda la piena disponibilità di tutti i suoi beni, a parte quelli essenziali per la sopravvivenza, al fine di adempiere alle obbligazioni sottoscritte. In particolare, si avrà la possibilità di salvaguardare:

  • crediti impignorabili come le polizze vita, i sussidi di povertà;
  • stipendi, pensioni, salari minimi necessari alla sussistenza del debitore e dei familiari;
  • tutti i beni che non possono essere soggetti a pignoramento per legge.

Dopo tre anni dall’apertura della procedura, il debitore, liquidando il proprio patrimonio, ottiene l’esdebitazione automatica di ciò che non si è pagato con la vendita dei beni.

4. Esdebitazione del debitore incapiente

L’ultima soluzione, l’esdebitazione del debitore incapiente, è riservata alle persone fisiche meritevoli (che non hanno beni da offrire ai propri creditori, neppure in prospettiva futura). L’accesso all’esdebitazione, in questo caso, è permesso per una sola volta nella vita, con l’obbligo di pagare il debito entro quattro anni dal decreto del Giudice se nel frattempo la situazione economica della persona dovesse cambiare, permettendole di soddisfare i creditori in una misura non inferiore al 10%. Per questo motivo la condizione economica del debitore viene monitorata in questo lasso di tempo.

Ottenere l’esdebitazione vuol dire essere liberato dal debito residuo ed essere riabilitato attraverso la cancellazione del proprio nominativo da tutti i registri, come quello dei protesti o la Crif. Per poter beneficiare di tale condizione, il privato che si trova in uno stato di sovraindebitamento non deve quindi in alcun modo aver intralciato o ritardato il buon fine della procedura, commesso atti di frode o nascosto informazioni rilevanti alla procedura.

A chi rivolgersi in una situazione di sovraindebitamento?

Come abbiamo visto, sebbene sia possibile procedere in autonomia, l’iter prevede conoscenze e competenze specifiche, utili per procedere nel modo corretto, favorendo l’esito positivo della risoluzione.

Se ti trovi in una situazione di sovraindebitamento e stai valutando di avvalerti di questo strumento, puoi prenotare una consulenza gratuita con Esdebitami Retake S.p.A., Società Benefit riconosciuta dallo Stato italiano. Il nostro team di consulenti del debito analizzerà il tuo caso, offrendoti supporto legale e anche un sostegno morale e psicologico per accompagnarti verso la soluzione dei tuoi debiti. Il nostro staff, inoltre, si occuperà sin da subito di gestire i rapporti con i tuoi creditori, sollevandoti da questa incombenza.

Contattaci subito e individueremo insieme la strada giusta per uscire dai debiti.

 

Crediti immagine di copertina: JIMBO EKAPAT/Shutterstock.com

Condividi su
Orazio Lorenzo Barbagallo
Orazio Lorenzo Barbagallo

In qualità di commercialista fornisce servizi di consulenza aziendale, fiscale e del lavoro a una vasta gamma di imprese. Come gestore della crisi da sovraindebitamento - in collaborazione con il Ministero della Giustizia - assiste le famiglie a superare le difficoltà finanziarie, grazie alla sua ampia conoscenza delle normative relative alla gestione del debito, comprese le procedure di insolvenza e i piani di ristrutturazione. Lavora a stretto contatto con i debitori per valutare la loro situazione finanziaria, analizzare i debiti esistenti e creare piani personalizzati per ridurre il debito in modo sostenibile. Dal 2022 fa parte della Commissione Sovraindebitamento del Consiglio dei Dottori Commercialisti CNDCEC.

Articoli: 8