I prestiti tra privati rappresentano una forma di finanziamento alternativa rispetto ai tradizionali canali bancari grazie alla quale famiglie, privati, micro imprese e professionisti possono ottenere somme di denaro utili a realizzare progetti di vita o professionali oppure ad affrontare momenti di difficoltà finanziaria.
A prescindere dal ricorso all’aiuto di amici e parenti, questa tipologia di prestito si sta diffondendo abbastanza rapidamente anche grazie al web. Diverse, infatti, sono le piattaforme online di social lending, microcredito e crowdfunding che facilitano l’incontro tra domanda e offerta di prestiti personali.
Ma è bene fare attenzione, perché anche per questo tipo di finanziamento è necessario adottare le dovute cautele, sia dal punto di vista del creditore sia per quanto attiene al debitore. Per agire nella legalità ed evitare cattive esperienze è bene conoscere lo strumento utilizzato e scongiurare il rischio di cadere in forme illegali di prestito che si sviluppano e proliferano nel mondo dell’usura.
Per avere un quadro più chiaro, in questo articolo vedremo che cosa sono i prestiti personali tra privati, come funzionano, i vantaggi che possono offrire e i possibili rischi a cui fare attenzione.
Prestiti tra privati: cosa sono?
Si può parlare di prestito tra privati quando una persona fisica concede una certa somma di denaro a un altro soggetto (un’altra persona fisica o un’azienda) senza l’intermediazione di un istituto di credito o una società finanziaria, con la prospettiva che questa somma verrà restituita in un periodo di tempo definito, con o senza l’applicazione di interessi.
Questa tipologia di prestito è ammessa dalla legge, ma è importante notare che è consentita solo se è occasionale. Ciò significa che un privato non può abitualmente prestare denaro in modo organizzato e continuativo: in caso contrario si configura il reato di abusiva attività finanziaria, punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da 2.065 a 10.329 euro, secondo quanto stabilito dall’art. 132 del Testo Unico Bancario.
Quando si ricorre a un prestito tra privati
Ma cosa porta un privato o un’azienda a preferire questa tipologia di finanziamento rispetto ai più tradizionali canali bancari?
Le circostanze per cui un prestito tra privati può essere più vantaggioso sono di varia natura:
- il soggetto che ha bisogno di credito è considerato “non bancabile”, ossia non rientra, per vari motivi, nei parametri considerati affidabili dagli istituti di credito;
- la procedura è più snella, più rapida e meno costosa e quindi può essere adatta a far fronte a urgenze e imprevisti finanziari;
- i tassi di interesse, se applicati, possono essere più bassi;
- l’approccio è più informale e un parente o un amico può essere disposto ad accettare richieste con termini più favorevoli in virtù del rapporto personale.
Serve un contratto per fare un prestito tra privati?
Un prestito tra privati può essere concluso sia tramite un accordo verbale sia tramite un accordo scritto. Sebbene il prestito verbale sia valido, è comunque sempre consigliato stipulare un accordo scritto per tutelare entrambe le parti coinvolte, tanto dal punto di vista legale quanto da quello fiscale e per farlo è consigliabile lasciarsi supportare da un professionista specializzato, come un avvocato.
Un contratto scritto chiarisce le condizioni del prestito e fornisce una prova documentale in caso di eventuali controversie future. Ma cosa deve contenere il contratto di prestito tra privati?
La legge non lo stabilisce puntualmente, ma affinché l’accordo raggiunto sia chiaro ed esaustivo è bene includere:
- l’identità del debitore e del creditore;
- l’identificazione certa dell’importo concesso in prestito;
- la data di stipulazione;
- la durata del prestito;
- se sono applicati o meno interessi (prestito fruttifero o infruttifero) e l’eventuale tasso di interesse stabilito;
- condizioni di restituzione della somma.
Inoltre, nella scrittura bisogna prevedere la dicitura “contratto di mutuo redatto secondo le norme di cui all’art. 1813 CC e seguenti”, includendo le eventuali garanzie a tutela del creditore.
La forma scritta assicura maggiore tutela anche dal punto di vista fiscale, visto che le Autorità potrebbero trovare sospette queste movimentazioni di denaro. Per non imbattersi in violazioni è bene poter dimostrare la certezza della data di stipulazione del contratto in caso di verifiche fiscali e questo è possibile solo utilizzando uno dei seguenti metodi:
- registrazione presso Agenzia delle Entrate;
- autenticazione di un notaio;
- utilizzo della PEC.
Prestito tra privati: come funziona?
Di base, quindi, il funzionamento di un prestito tra privati può variare a seconda delle condizioni stabilite dalle parti coinvolte, con un certo grado di libertà lasciato dalla normativa.
Le disposizioni cardine sono rinvenibili nei già citati artt. 1813 e seguenti del Codice Civile dove è stabilita la nozione di mutuo e la sua disciplina: “Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”.
Ci sono, inoltre, alcune considerazioni generali da tenere presente. Vediamole insieme.
Quanti soldi si possono prestare?
Per quanto riguarda l’importo del prestito, non ci sono limiti fissati dalla legge. A differenza delle banche che devono preservare gli equilibri di bilancio e sono costrette a operare entro perimetri ben definiti, i privati possono agire liberamente.
Resta fermo il divieto di trasferire somme in contanti al di sopra del limite di legge, che attualmente è fissato in 5.000 euro, come per ogni transazione di denaro, e l’accortezza di utilizzare la giusta causale quando si opta per il bonifico (ad esempio “prestito personale”), sempre per una questione di trasparenza in ambito valutario e fiscale.
Sono necessarie delle garanzie?
Quanto alle garanzie, il creditore può richiedere delle forme di tutela per assicurarsi la restituzione del prestito. Attenzione: “può” e non “deve”. Anche le garanzie, infatti, sono qualcosa di facoltativo.
Le forme di garanzia più comuni possono essere:
- il pegno su determinati beni mobili;
- l’ipoteca iscritta su beni immobili (con l’intervento di un notaio);
- una fideiussione, ossia la garanzia di un terzo soggetto che subentrerebbe all’obbligo di restituire il prestito nel caso in cui il debitore originario fosse inadempiente.
Quali sono i tassi di interesse di un prestito tra privati?
Anche i tassi di interesse, se previsti, possono essere negoziati tra il prestatore e il richiedente, ma il limite massimo è stabilito per legge.
Su delega del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ai sensi della Legge n.108/96 (legge antiusura), Banca d’Italia analizza trimestralmente i tassi di interesse applicati dal mercato, stabilendo i Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM). Questi diventano la base per il calcolo del tasso soglia oltre il quale si può parlare di tasso usurario.
Applicare un tasso di interesse superiore a questa soglia è illegale, costituisce reato punito dal Codice Penale e non obbliga il debitore al pagamento degli interessi.
Nel limite di questa soglia, invece, è bene specificare che per il creditore i redditi generati dagli interessi su un prestito personale sono soggetti a tassazione, sono trattati come reddito da capitali e devono essere inclusi nella propria dichiarazione dei redditi.
Crowdfunding e social lending
Grazie al web, negli ultimi anni si sono diffuse forme particolari di prestiti personali tra privati. L’esempio migliore è il crowdfunding, che tra le sue diverse sfaccettature presenta il social lending, conosciuto anche come peer-to-peer lending o P2P lending.
Anche in questo caso si tratta di una forma di finanziamento slegata dal sistema bancario, offerta da piattaforme online specializzate. I siti web di social lending organizzano e favoriscono la raccolta di fondi da parte di una moltitudine di soggetti privati che vogliono investire, anche piccole somme, in progetti privati e personali di terzi o in progetti professionali di start up e nuove imprese.
Queste piattaforme, oggi, sono disciplinate da Regolamenti europei e disposizioni nazionali e, nel nostro Paese, agiscono sotto la vigilanza di Banca d’Italia e CONSOB.
Nel social lending, rispetto al prestito personale più tradizionale, per ottenere liquidità immediata sono richiesti specifici requisiti e viene effettuata una verifica completa delle capacità del debitore di restituire le somme ricevute.
Cosa succede se non si paga il debito?
Come detto, il contratto in forma scritta tutela maggiormente entrambe le parti.
In particolare, in caso di inadempimento del debitore, con questa forma di accordo il creditore potrà ottenere dal Giudice un decreto ingiuntivo (o ingiunzione di pagamento). Dopo 40 giorni dall’ingiunzione, se il debitore non avvia nessuna procedura di opposizione, questa diventa esecutiva e si può procedere al pignoramento di eventuali beni del debitore per risarcire il credito.
Questa strada non è percorribile se tra le parti c’è un semplice accordo orale. In questo caso, per far valere le sue ragioni, il creditore dovrà instaurare una causa ordinaria.
Prestiti tra privati: i possibili rischi
Quando si valuta la possibilità di accedere a un prestito tra privati, però, oltre ai vantaggi è importante considerare anche i rischi connessi all’operazione.
In primis, c’è la possibilità che il debitore non riesca a rispettare l’accordo e a restituire le somme. Questo può avvenire anche in maniera involontaria e in buona fede, magari perché il creditore non è stato in grado di effettuare una reale e concreta verifica dell’affidabilità finanziaria del debitore e che quest’ultimo possa ritrovarsi per svariati motivi in una situazione di sovraindebitamento, tanto da non riuscire più a pagare i debiti.
Questa spiacevole circostanza finisce spesso per incrinare i rapporti personali, anche con amici di lungo corso e familiari vicini.
Inoltre, come spiegato, un prestito personale, soprattutto se fruttifero, influisce sulla sfera fiscale delle parti, quindi è bene assicurarsi di procedere secondo la norma per evitare accertamenti ed eventuali sanzioni.
Per il debitore, in più, c’è l’enorme rischio di cadere nel dramma dell’usura. Se hai bisogno di soldi e ti consigliano di rivolgerti “all’amico dell’amico” è bene fare molta attenzione, perché questo potrebbe essere il preludio di situazioni particolarmente gravi da cui è difficile uscire. Dietro questo mondo, che inizialmente può apparire onesto e risolutivo, si nascondono illegalità, tassi di interesse da capogiro e criminalità.
In ultimo, non per importanza, tornando a guardare al mondo del web, del crowdfunding e del social lending, è necessario affidarsi esclusivamente a piattaforme ufficiali e autorizzate. Solo per fare un esempio, nella maggior parte dei casi i social network non sono canali affidabili per fare una richiesta di prestito e si potrebbe incorrere in vere e proprie truffe messe in piedi da account falsi che puntano a ottenere dati sensibili o a far pagare costi anticipati per pratiche inesistenti.
Conoscere le tematiche legate al debito e agli strumenti finanziari è molto importante per prendere decisioni consapevoli, così com’è fondamentale agire subito nel caso in cui si trovi in difficoltà a ripagare i debiti contratti. In questo caso, infatti, è essenziale non attendere ma rivolgersi a consulenti del debito esperti come quelli di Esdebitami Retake, Società Benefit. Il nostro team di legali e consulenti specializzati, dopo aver analizzato la tua situazione debitoria, gestirà i rapporti con i tuoi creditori con l’obiettivo di ottenere accordi di ristrutturazione sostenibili che ti aiuteranno a liberarti dai debiti. Contattaci per richiedere una consulenza gratuita!
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