Richiedere un prestito può essere una soluzione quando servono risorse per affrontare, ad esempio, una spesa improvvisa o un nuovo progetto legato alla vita personale, familiare o lavorativa. Tuttavia, questa decisione richiede attenzione e consapevolezza perché comporta gravi conseguenze in caso di mancata restituzione della somma ottenuta. Oggi, in particolare, vogliamo parlarti dei debiti contratti con le finanziarie per capire insieme cosa comporta venir meno agli impegni presi con queste realtà e come fare per risolvere la situazione di crisi quando non si riesce a ripagare il debito.
Chi sono le finanziarie e in cosa si differenziano dalle banche?
Innanzitutto, cerchiamo di capire meglio chi sono le società finanziarie. Queste ultime sono società di intermediazione autorizzate dalla Banca d’Italia alla concessione di prestiti personali a persone fisiche e imprese. Pur essendo sottoposte alla medesima normativa, si distinguono dalle banche sia rispetto alle loro funzioni sia rispetto alla tipologia di servizi che offrono ai propri clienti.
Una banca, infatti, non si occupa solo di concessione del credito, ma anche di:
- raccolta del risparmio (fondi pensione, piani di accumulo del capitale, conti deposito);
- attività bancaria (apertura di conti correnti, concessione di fidi bancari, rilascio di carte di pagamento);
- attività di investimento e altre attività finanziarie.
Queste funzioni non sono previste dalle società finanziarie che si dedicano esclusivamente alla concessione del credito, infatti.
Un altro aspetto differenziante è la tipologia di prestito. Le finanziarie, infatti, prevedono in genere di concedere prevalentemente prestiti chirografari, ovvero quelli che non richiedono una garanzia reale. Le banche, invece, includono di regola, oltre a questa forma di finanziamento, anche i prestiti ipotecari, dov’è richiesta l’iscrizione di un’ipoteca come garanzia su un bene immobile.
Cosa succede se non si pagano i debiti con le finanziarie?
Un contratto di prestito con una finanziaria, così come avviene con un banca, prevede l’obbligo per il debitore di restituire la somma prestata secondo un piano di ammortamento. Nel momento in cui non si riesce a rispettare questo impegno, possono presentarsi varie conseguenze, diverse a seconda della gravità della situazione:
- Interessi di mora: dopo 30 giorni di ritardo dalla data di scadenza di una rata, il debitore si definisce “moroso”. Ciò comporta l’applicazione, come forma di risarcimento, degli interessi di mora sull’importo della rata che ne aumentano per conseguenza l’importo.
- Segnalazione come “cattivo pagatore”: in caso di ritardi o mancato pagamento di almeno due rate consecutive, la finanziaria può segnalare in CRIF il nominativo del debitore. Di conseguenza, per la persona sarà più difficile, se non impossibile, ottenere nuovi prestiti.
- Risoluzione per inadempimento del contratto: se passano 180 giorni dalla scadenza di almeno una rata senza che questa venga pagata, la finanziaria può chiedere l’annullamento del contratto (questo anche se si verificano ritardi non consecutivi di oltre 6 rate). Al debitore, quindi, sarà richiesto di pagare immediatamente l’intero importo del debito residuo in un’unica soluzione e non più ratealmente.
- Pignoramento: in caso di inadempimento prolungato nel tempo, per recuperare l’importo dovuto, la finanziaria potrebbe avviare una procedura di pignoramento dei beni del debitore, ad esempio pignorando lo stipendio o pignorando la casa.
Non dimentichiamo inoltre l’enorme impatto psicologico che i debiti insoluti con le finanziarie possono generare sul soggetto coinvolto, dato che spesso queste realtà mettono in pratica un’attività di recupero crediti molto più aggressiva rispetto alle banche.
In molti casi, purtroppo, queste pratiche di recupero vengono svolte in maniera poco professionale che trascendono l’applicazione del codice etico e comportamentale che i recuperatori del credito dovrebbero tenere. Proprio l’uso di tali pratiche scorrette comporta come conseguenza l’acuirsi di forti stati di ansia e di stress nei debitori.
Risolvere i debiti con le finanziarie: le soluzioni possibili
Quando non si riesce a ripagare i debiti – questo vale per quelli contratti con le finanziarie ma anche con altri istituti come le banche – la prima cosa da fare è prendere consapevolezza della difficoltà che si sta vivendo, non minimizzare o ignorare il problema, e agire per risolverlo quanto prima.
Se non sappiamo come affrontare la crisi è importante rivolgerci a consulenti del debito esperti in grado di analizzare la nostra condizione e consigliarci le soluzioni più opportune prima che la situazione si aggravi. Le strade percorribili cambieranno in base al caso specifico e possono comprendere varie opzioni.
Una di queste, ad esempio, se non si è ancora segnalati nelle banca dati creditizie come cattivo pagatore, può essere quella di accendere un prestito o un mutuo di consolidamento del debito, che è un finanziamento concesso con il fine di utilizzare il denaro per estinguere uno o più finanziamenti pregressi. Così facendo, il debitore non avrà più tanti debiti pendenti, ma dovrà affrontare un’unica rata, quasi sempre più bassa e proporzionata alle sue capacità di spesa.
Altra possibile soluzione è il saldo e stralcio, un accordo con il creditore che prevede un vantaggio per entrambe le parti: il debitore potrà pagare un importo inferiore rispetto al debito originario, mentre il creditore avrà la sicurezza di ottenere ciò che gli spetta (anche se in misura ridotta), in tempi brevi e senza dover ricorrere a costose e lunghe attività legali.
Oltre al saldo e stralcio esiste l’opzione della ristrutturazione del debito che permette la possibilità di restituire il proprio debito attraverso un piano di rientro con rate più sostenibili rispetto a quelle del prestito originario.
Se sussistono i presupposti, inoltre, c’è la possibilità di ricorrere a una delle procedure per l’esdebitazione attraverso un OCC (Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento), soluzioni destinate ai cosiddetti “soggetti non fallibili” che si trovano in una situazione di sovraindebitamento, percorso che è sempre bene affrontare con il supporto di avvocati specializzati.
Le opzioni percorribili sono tante, dunque, ma per individuare quella più adatta è necessario affidarsi a degli esperti, data la necessità di effettuare una serie di valutazioni della situazione debitoria, finanziaria e reddituale della persona.
La prima cosa importante, comunque, è prendere atto del problema e non sottovalutarlo, perché con il tempo finirebbe solo per aggravarsi e portare conseguenze molto serie, così come è importante essere sempre informati su queste tematiche per gestire il denaro con maggiore consapevolezza ed evitare possibili criticità. A tal proposito, se vuoi sapere di più su questi argomenti, ti invitiamo a iscriverti alla newsletter e a continuare a leggere il blog di Esdebitami Retake, dove troverai tanti contenuti dedicati e approfondimenti utili.
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