Criptovalute: cosa sono, come funzionano e i possibili rischi

Negli ultimi quindici anni le criptovalute, comunemente dette anche “crypto”, hanno cambiato il mondo della finanza, entrando a far parte anche della vita quotidiana di molti italiani, ma non tutti sanno cosa sono esattamente, quali sono le loro caratteristiche e come funzionano. Inizialmente utilizzate come forma di scambio commerciale sul web, oggi la loro diffusione ed evoluzione le ha portate a diventare, in un certo senso, una sorta di “alternativa” al sistema bancario tradizionale, oltre che una possibile forma di investimento. Tutto questo ha fatto emergere, però, anche diverse questioni di carattere legale, fiscale e pratico di cui bisogna tenere conto. In questo articolo, quindi, scopriremo di più sul mondo delle criptovalute, sul loro funzionamento e sui possibili rischi connessi. 

Cosa sono le criptovalute

Le criptovalute, conosciute anche come criptomonete, sono monete virtuali, esistenti solo in rete, che vengono custodite e scambiate in base a un sistema crittografico a doppia chiave e grazie a una particolare tecnologia: la blockchain. Si tratta quindi di una valuta digitale che può essere visualizzata solo attraverso precisi codici informatici, definiti tecnicamente “chiavi di accesso”. La chiave pubblica consente di certificare l’esistenza di un portafoglio e delle transazioni, in entrata e in uscita, sullo stesso portafoglio. La chiave privata è nota solo al legittimo proprietario (o al suo delegato alla custodia) e permette di disporre transazioni sul portafoglio.

La prima criptovaluta è stata il Bitcoin, nato nel 2009 ad opera di un programmatore sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. L’idea alla base della sua invenzione era quella di fornire un sistema di pagamento per le transazioni online veloce, semplice e decentralizzato, quindi senza il controllo di una banca o di un’autorità di vigilanza.

 A differenza delle valute fiat (quelle nazionali), dette “moneta legale” in quanto emesse da un’autorità monetaria come la BCE, le criptovalute non sono supportate da un ente pubblico o da una banca centrale. Tuttavia, nell’arco di 15 anni il mercato delle criptovalute è cresciuto con migliaia di valute digitali sviluppate, portando i singoli Paesi, compresa l’Italia, a prevedere una regolamentazione specifica

La regolamentazione in Europa e in Italia per le criptovalute

Dal punto di vista normativo le criptovalute sono state oggetto di diversi interventi legislativi. Ecco di seguito quelli che regolarizzano il loro utilizzo in UE e in Italia, oltre a stabilire le direttive per la tassazione:

  • Decreto Criptovalute: approvato dal Governo italiano l’8 maggio 2023, è finalizzato a regolare l’emissione e la circolazione delle criptovalute.
  • Direttiva DAC 8: emessa dal Consiglio Europeo nell’ottobre del 2023, ha lo scopo di semplificare lo scambio di informazioni tra i diversi Paesi Membri sulle transazioni riguardanti le criptovalute.
  • Circolare dell’Agenzia delle Entrate n.30/2023: pubblicata il 27 ottobre 2023, contiene indicazioni per la tassazione delle cripto-attività, ovvero l’insieme di quelle operazioni che avvengono attraverso le tecnologie decentralizzate e la blockchain.
  • MiCAR (Market in Crypto-Asset Regulation): si tratta del regolamento europeo sulle criptovalute che avrà il fine di istituire regole di mercato uguali per le cripto-attività in tutta la UE e che entrerà in vigore a fine 2024.

Quali sono i principali utilizzi e le caratteristiche delle criptomonete?

Oggi le criptovalute vengono impiegate negli scambi commerciali, ma possono essere usate anche come forma di investimento. Infatti, sono scambiate su piattaforme private o borse valori dedicate chiamate exchange, con un valore che varia in base alla domanda e all’offerta, come nel caso delle azioni presenti nelle borse mondiali. Quindi è possibile cambiare monete fiat in criptovalute con l’obiettivo di ottenere un guadagno, se il loro valore cresce nel tempo, inoltre c’è chi si dedica al trading online con le criptovalute, termine che indica la compravendita di titoli o valute sui mercati finanziari. Tuttavia, come vedremo fra poco, è importante fare molta attenzione, dati i diversi rischi che possono comportare queste tipologie di investimento, come le variazioni improvvise di prezzo e la mancanza di un controllo da parte di un ente statale. 

Le crypto rappresentano anche la base dello sviluppo di nuovi settori della finanza come le applicazioni DeFi (finanza decentralizzata). Le applicazioni DeFi sono sistemi che replicano alcuni degli strumenti finanziari tradizionali, ad esempio il fido bancario o i prestiti personali, ma utilizzando come garanzie le criptovalute.

Ma quali sono le caratteristiche peculiari di questo tipo di moneta? Ecco i principali aspetti che la contraddistinguono:

  • È presente solo in rete dato che è uno strumento digitale che esiste solo sul web. Le criptovalute infatti non vengono stampate da un organo centrale, ma la loro creazione è collegata a un processo matematico online.
  • È decentralizzata, ciò significa che le singole transazioni non sono registrate e convalidate da un unico server, come quello di una banca, ma che sono distribuite tra diversi computer (molte volte anche migliaia).
  • Rappresenta un sistema progettato per essere il più possibile sicuro, grazie alla tecnologia blockchain.
  • Ha un prezzo che varia in base alla domanda e all’offerta, essendo uno strumento creato da privati e non dagli organi di controllo finanziari statali. Il valore delle monete fiat, invece, è fissato dalle banche centrali.
  • Necessita di un wallet, ossia di un particolare portafoglio digitale che permette di custodire, detenere e scambiare le criptovalute.

Che tipi di criptovalute esistono

Le criptovalute sono divise in diverse categorie. Ci sono quelle a più alta capitalizzazione (termine che indica il valore complessivo delle valute presenti in rete espresso in dollari o in euro in un dato momento) e quelle emergenti, ossia le criptovalute di ultima generazione. Le criptomonete, inoltre, possono essere distinte in base al protocollo di consenso, aspetto che ne determina anche il consumo energetico (elemento a cui pongono molta attenzione quelle di ultima generazione). Tra le criptovalute più conosciute oggi citiamo, ad esempio, il Bitcoin.

Come funzionano le criptovalute?

La nascita delle criptovalute è strettamente legata allo sviluppo della tecnologia blockchain, conosciuta anche come “catena di blocchi”. Si tratta di una sorta di libro mastro, ovvero di un registro di operazioni distribuito (distributed ledger) sui diversi server della rete, che permette di convalidare e archiviare tutte le transazioni che avvengono su di esso. Ogni criptovaluta, infatti, prevede:

  • una chiave di accesso pubblica, che è visibile sulla rete e permette di certificare la proprietà della valuta;
  • una chiave di accesso privata che consente di disporre della valuta.

Le chiavi corrispondono a un codice alfanumerico, creato all’interno della blockchain e utilizzato per gli scambi.

Il sistema, come anticipato, si basa su un meccanismo di decentralizzazione, dato che le informazioni non vengono archiviate su un unico server, ma che vengono distribuite su un gruppo di computer definiti “nodi”. Per essere completata, l’operazione deve essere convalidata da un algoritmo e scritta su una catena di blocchi d’archivio, memorizzata in copie identiche su un gruppo di computer (server).  È questo a rendere ogni transazione unica e immutabile, dato che per modificarla sarebbe necessario intervenire in contemporanea su tutti i server. Il processo di convalida avviene attraverso un algoritmo che prende il nome di “protocollo di consenso” basato su un algoritmo matematico. 

Oggi esistono tre tipologie di protocollo di consenso:

  • Proof Of Work
  • Proof Of Stake
  • Proof of History.

Senza entrare nel tecnico, ogni protocollo utilizza un meccanismo di consenso diverso. Ad esempio, il Proof of Work è il sistema impiegato dai Bitcoin e che si basa sul mining: per convalidare una transazione si utilizza la potenza di calcolo dei computer.

Wallet per criptovalute: di cosa si tratta?

Un aspetto importante, a cui abbiamo appena accennato, è il sistema attraverso cui possedere e utilizzare questo tipo di moneta: il wallet per criptovalute, o portafoglio digitale. Questo strumento  permette di visualizzare, custodire e scambiare le criptovalute. Infatti, è dotato di una tecnologia attraverso cui si interfaccia con le singole blockchain, decodificando la chiave di rete che va a identificare il possesso dell’asset digitale. Ne consegue, quindi, che attraverso un wallet è possibile detenere, acquistare e vendere le valute digitali.

I principali rischi connessi alle criptovalute

Per quanto alcuni vantaggi, come la facilità di trasferimento, la tecnologia blockchain e la presenza di basse commissioni, abbiano determinato negli ultimi anni un grande successo per le criptomonete, è utile segnalare e conoscere i potenziali rischi, anche molto seri, che esse possono comportare. Questo soprattutto se si utilizzano con troppa disinvoltura, senza essere preparati e credendo di ottenere facili guadagni. 

Le criptovalute, anche se oggi sono molto diffuse, rimangono ancora degli strumenti con una certa complessità, soprattutto nella gestione dei wallet digitali. Il possibile pericolo, in questo caso, è di non comprendere a fondo il loro meccanismo e di incorrere nel rischio, ad esempio, di perdere i codici di accesso, con la conseguente impossibilità di recuperare le chiavi private che identificano il loro possesso. Inoltre, potrebbe capitare che queste monete siano soggette a tentativi di hackeraggio dei portafogli virtuali. 

Come specificato da Banca d’Italia, poi, si tratta di strumenti che non sono emessi o garantiti da un organo centrale e di conseguenza, non avendo corso legale, non c’è l’obbligo di accettarle per l’estinzione di un’obbligazione: si possono usare solo se il venditore le accetta. Non è presente dunque una tutela legale e contrattuale, come nel caso delle operazioni bancarie con moneta fiat. Ciò significa che se un exchange fallisce, o ha una condotta poco trasparente, non si applicano le norme per le garanzie sui conti correnti e sui depositi che prevedono determinate tutele.  

Il rischio è elevato anche se si considerano le criptomonete come uno strumento finanziario, dato che sono caratterizzate da un’elevata volatilità. Ciò vuol dire che il loro valore è soggetto a improvvisi cambi di prezzo, che possono portare a far perdere in breve tempo i propri risparmi. Infine, non sono quotate sulle principali borse mondiali, e quindi soggette a specifiche regolamentazioni. 

In generale, Banca d’Italia evidenzia l’importanza di prestare attenzione alle cripto-attività, descrivendole come rischiose e non “adatte per la maggior parte dei consumatori né come investimento né come mezzo di pagamento” invitando quindi a prestare la massima attenzione.

Se proprio si desidera acquistare cripto-attività, Banca d’Italia consiglia di farlo solo con del denaro che ci si può permettere di perdere e di scegliere con attenzione le piattaforme, valutandone la solidità.

In questo contesto, l’educazione finanziaria diventa essenziale per non commettere errori e perdere denaro. Solo conoscendo a fondo gli strumenti che intendiamo utilizzare, i loro vantaggi e i loro rischi, possiamo infatti prendere decisioni consapevoli e usarli in modo responsabile. Se vuoi sapere di più in tema di metodi di pagamento e gestione delle finanze personali, ti invitiamo a leggere gli articoli del blog di Esdebitami Retake e a iscriverti alla newsletter per trovare tanti approfondimenti interessanti.

 

Credits immagine di copertina: SpicyTruffel/shutterstock.com

Condividi su
Avatar photo
Gianfranco Dote

Solida esperienza internazionale, maturata in Europa e Sudest asiatico nelle industrie dei servizi finanziari, immobiliare e delle tecnologie applicate, in qualità di professionista e consulente per l’innovazione, dirigente esecutivo e membro di consigli d'amministrazione, socio fondatore e co-fondatore di imprese startup e di intermediari finanziari.

Esperto di sistemi regolamentati dei servizi finanziari retail, dove ha operato sin dall’inizio del suo percorso professionale, opera nello spazio innovativo della tecnologia blockchain sin dal 2017, con specializzazione nei mercati dei capitali crittografici e nella digitalizzazione di investimenti immobiliari.
Oggi dirigente responsabile dell’innovazione di Esdebitami Retake e membro di consigli di amministrazione di società operative negli spazi dei servizi finanziari e dell’immobiliare, nonché membro di organizzazioni che si occupano di innovazione e tecnologia blockchain.

Articoli: 2