Dai prestiti personali a quelli finalizzati a uno specifico acquisto, dal fido bancario alle carte revolving, il credito al consumo è una soluzione finanziaria scelta da molti italiani. Se da un lato si tratta di strumenti di credito generalmente facili da ottenere, dall’altro, per usarli con consapevolezza senza trovarsi in difficoltà nel restituire gli importi richiesti, è importante conoscere a fondo la materia e comprendere il loro funzionamento.
In questo articolo, quindi, scopriremo insieme le caratteristiche del credito al consumo, le forme di finanziamento che include, i costi e i principali elementi da valutare prima di accedere a questa tipologia di prestito.
Cos’è il credito al consumo, a chi si rivolge e in cosa consiste
Il credito al consumo è una forma di finanziamento rivolto alle persone fisiche (consumatori) per soddisfare esigenze proprie o della famiglia, da restituire attraverso un pagamento rateizzato. Non possono usufruire del credito al consumo, invece, le attività imprenditoriali, professionali e commerciali.
Ma come funziona esattamente? Innanzitutto vediamo quali sono i soggetti coinvolti:
- finanziatore, ossia chi presta il denaro (che può essere una banca o una finanziaria);
- dealer, vale a dire il commerciante che vende un prodotto o servizio utilizzando il sistema di credito al consumo;
- consumatore, ovvero chi usufruisce del credito al consumo.
Questa forma di credito, però, non sempre implica la presenza del dealer. Il consumatore, infatti, ha due possibilità: può rivolgersi direttamente alla banca o alla finanziaria per ottenere il denaro necessario, oppure richiedere un prestito finalizzato acquistando un prodotto o un servizio presso un rivenditore convenzionato con una banca o una finanziaria. In questo secondo caso il consumatore sottoscrive il finanziamento direttamente in negozio, senza avere un contatto diretto con l’istituto erogatore.
Il credito al consumo prevede dunque la concessione di una somma di denaro, il cui importo può andare da 200 euro a massimo 75.000 euro (elevati a 100.000 dalla nuova Direttiva del Parlamento Europeo di cui accenneremo). Per ottenerla è necessario fornire delle garanzie di cosiddetta solvibilità, e impegnarsi a restituire l’importo in base a un piano di ammortamento.
La richiesta di garanzie serve per avvalorare la capacità del consumatore di restituire il denaro ottenuto, garanzie che in genere consistono nella presenza di una busta paga o di un cedolino pensionistico, di un conto corrente su cui addebitare le rate e una cronistoria bancaria senza iscrizioni come cattivo pagatore in CRIF.
Per quanto riguarda il piano rateale, questo può variare in base alle necessità del cliente: quasi sempre va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 60/72 rate.
Chi può concedere crediti al consumo?
Il credito al consumo può essere concesso esclusivamente da società autorizzate da Banca d’Italia, quindi, come anticipato, da banche e finanziarie. A loro volta, le banche e le finanziarie possono avvalersi della collaborazione di intermediari, come mediatori finanziari o società fintech con cui hanno chiuso accordi di partnership per l’erogazione dei prestiti.
Credito al consumo: interessi, commissioni e spese previste
È bene sapere che il credito al consumo prevede dei costi che riguardano gli interessi, le commissioni e altre spese. Ciò significa che si andrà a restituire una somma superiore rispetto a quella ottenuta in prestito, proprio perché all’importo erogato si sommano questi elementi.
Gli interessi vengono definiti con le sigle TAN e TAEG. Il TAN (Tasso Annuo Nominale) è l’interesse applicato dalla banca senza spese e commissioni. Il TAEG, invece, è il Tasso Annuo Effettivo Globale e include tutte le spese legate al finanziamento, dai costi di istruttoria agli interessi annuali, fino agli oneri accessori. Ricordiamo che il tasso di interesse da applicare per ogni singolo prodotto finanziario, superato il quale si parla di tasso usurario, è definito dal Ministero del Tesoro ogni tre mesi.
Invece, le commissioni sono importi che vengono addebitati al consumatore per l’utilizzo della somma di denaro, ad esempio come accade nel fido bancario. A interessi e commissioni possono poi aggiungersi altre spese riferite alla pratica di istruttoria per la richiesta di finanziamento o per eventuali assicurazioni a garanzia (non obbligatorie) in caso di perdita di lavoro o decesso del debitore.
Quante tipologie di credito al consumo esistono?
Possiamo distinguere 4 tipologie di credito al consumo:
- Prestito personale: è un prestito rivolto alle persone fisiche diretto a soddisfare una generica richiesta di liquidità, da spendere in base alle proprie esigenze.
- Prestito finalizzato: è un finanziamento concesso per l’acquisto di uno specifico bene o servizio (auto, elettrodomestici, servizi ecc.). Come anticipato, in questo caso il prestito viene concesso direttamente presso il commerciante, grazie a una convenzione del rivenditore con banche e finanziarie.
- Credito rotativo: si tratta di una forma di credito al consumo che prevede la concessione di carte di credito revolving, che permettono di dilazionare la restituzione dell’importo ottenuto attraverso un piano di rateizzazione personalizzato.
- Fido bancario: la banca mette a disposizione sul conto corrente del cliente una somma di denaro da utilizzare liberamente, previo il versamento di una commissione per l’apertura e il mantenimento del fido, e il versamento di interessi per il suo utilizzo.
Occorre tenere presente che una forma di credito al consumo è rappresentata anche dalla cessione del quinto, un tipo di finanziamento rivolto ai dipendenti pubblici e privati con il quale si cede una quota dello stipendio, pari a massimo 1/5 del suo valore, a titolo di rimborso per il prestito. Il pagamento alla banca o alla finanziaria viene effettuato direttamente dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale.
Alcuni aspetti da valutare quando si richiede un credito al consumo
Oggi l’offerta di credito al consumo si è particolarmente ampliata, anche grazie al web. Per questo, anche se in certi casi può sembrare molto semplice accedere a questa forma di finanziamento, prima di richiederla è utile fare una serie di considerazioni:
- Innanzitutto, è sempre bene valutare la reale necessità di ottenere un prestito: questo eviterà di contrarre debiti di cui si potrebbe fare a meno, soprattutto nell’ottica di ridurre il rischio di cadere in una situazione di sovraindebitamento.
- Prima di procedere, è importante ottenere tutte le informazioni relative all’offerta.
- Fondamentale è anche leggere bene il modulo SECCI, obbligatoriamente fornito dal finanziatore, al cui interno sono indicate tutte le informazioni riguardanti il prestito, dai costi al piano di rateizzazione.
- Un altro aspetto da considerare è fare attenzione alla percentuale del TAEG per non rischiare di incorrere in tassi usurari.
- È utile inoltre confrontare la proposta con quella di altri intermediari per capire quale possa essere l’offerta più idonea e conveniente per le proprie esigenze.
Sono previste particolari tutele per i consumatori?
Per tutelare il consumatore in Italia è in vigore il Codice del consumo, in cui sono indicati i diritti e i doveri del consumatore. Inoltre, negli anni sono state emanate diverse direttive da parte dell’Unione Europea, finalizzate alla protezione del consumatore. L’ultima recente novità è rappresentata dalla Direttiva (UE) 2023/2225 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 ottobre 2023 relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 2008/48/CE, con l’obbligo per i singoli Stati di aggiornare i codici al consumo, già in essere sui territori nazionali, entro il 20 novembre 2025. Ecco alcune delle novità più interessanti:
- Modifiche alla definizione di “credito al consumo”: il nuovo regolamento ha abbassato la soglia minima di credito al consumo, inserendo in questa categoria anche i prestiti con importi inferiori a 200 euro. Inoltre, vengono tutelate anche le operazioni che avvengono attraverso il crowdfunding.
- Maggiore trasparenza nelle informazioni: si è stabilito quali sono le informazioni precontrattuali obbligatorie che devono essere sempre rilasciate gratuitamente al consumatore in forma chiara e comprensibile.
- Trasparenza: è obbligatorio inserire in ogni pubblicità legata al credito al consumo un avvertimento specifico riguardante il fatto che “prendere in prestito denaro costa denaro”, oltre a mettere in evidenza i costi e l’importo totale del credito a cui si può avere accesso.
- Obbligo per il finanziatore di effettuare una valutazione effettiva del merito creditizio del consumatore: ciò serve per evitare un’irresponsabile concessione di prestiti che alzerebbe il rischio di sovraindebitamento del consumatore se quest’ultimo non godesse di una ragionevole capacità di rimborso.
- Diritto di recesso: è prevista la possibilità per il consumatore di sciogliere anticipatamente il contratto di prestito senza pagamento di penali.
Come abbiamo visto, dunque, il credito al consumo può essere una soluzione utile quando serve del denaro per acquistare beni, servizi o per soddisfare altre necessità. Tuttavia, come per altri tipi di finanziamento, comporta dei rischi in caso di mancata restituzione dell’importo dovuto, con ricadute anche gravi sul patrimonio personale e familiare. Conseguenze di cui bisogna tenere conto anche quando si sottoscrive un contratto di prestito apparentemente di piccola entità.
Per questo motivo, come detto, è sempre importante valutare l’effettiva necessità di ottenere un prestito prima di procedere, informarsi sui costi e confrontare le diverse offerte, ma anche sviluppare una buona educazione finanziaria rispetto a come funzionano le varie forme di credito e a come gestire il denaro in modo consapevole, evitando gli errori che portano al sovraindebitamento. Se desideri ampliare le tue conoscenze su queste tematiche, puoi continuare a leggere gli articoli del blog di Esdebitami Retake per trovare tanti approfondimenti utili.
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